Ott 11, 2015

La serratura a doppia mappa è sicura?

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Siamo sicuri della serratura a Doppia Mappa?

Lo chiedo sempre ai miei clienti, almeno a quelli che mi ordinano delle porte blindate con serratura doppia mappa.

Loro mi guardano un po’ sbigottiti e mi chiedono “Perché, non è sicura?”

Dopo che ho terminato con la mia spiegazione sulle prestazioni della Doppia Mappa, optano per le serrature a cilindro europeo.

Sono un bravo venditore?

No, sono solo un bravo Tecnico con delle ottime argomentazioni.

Partiamo dal presupposto che tutte le serrature andrebbero cambiate/ aggiornate ogni 5 anni almeno, questo perché i meccanismi interni delle serrature, con l’uso, si usurano rendendo più semplici le operazioni di scasso e soprattutto perché i ladri si aggiornano ed inventano nuovi metodi per superare le difese che noi poniamo a difesa della nostra casa.
Fondamentale è non lasciare mai la chiave della serratura Doppia Mappa inserita dall’interno, infatti è sufficiente un tubicino alla cui estremità ci sia un potente adesivo che permette al tubicino medesimo si incollarsi alla chiave e… la frittata è fatta.

I limiti della serratura Doppia Mappa non si riducono di certo a questa problematica. Il vero punto debole della serratura è che si riesce ad aprire con dei semplici attrezzi e senza fare rumore, naturalmente sono necessarie esperienza ed abilità che tuttavia, sono doti che non mancano a scassinatori di “media bravura”.

Uno di questi strumenti è il Gancio di Hobbs o Gancio tastatore di precisione

che potete ammirare in tutta la sua semplicità in foto.
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Non solo è acquistabile on-line ma soprattutto è di facile costruzione, in quanto è composto da due tubicini innestati, dotati ad una estremità di leva e all’altra di pomellino.

Non starò qui a spiegare come funzionano nel dettaglio per non annoiarvi troppo, se proprio volete approfondire su youtube esiste una ricca ed esauriente videoteca al riguardo. Sostanzialmente uno dei ganci mette in tensione la serratura e l’altro tasta, una ad una, tutte le lamelle interne della serratura.

Più la serratura è stata utilizzata e minore sarà la resistenza che la serratura stessa opporrà al gancio tastatore.

Se in casa oltre alla porta blindata avete anche una cassaforte con serratura Doppia Mappa siete proprio in una botte di ferro!!! (si è colta l’ironia?).

Le moderne serrature Doppia Mappa (che producono ancora perché sono quelle più economiche) sono costruite in maniera tale da rendere molto difficile l’apertura tramite il gancio di Hobb.

Tuttavia esistono altri metodi non distruttivi per aprire le serrature a doppia mappa anche quelle più moderne. On-line si vendono diversi tipi di attrezzature in grado di ricostruire la mappatura creando un calco preso all’interno della serratura stessa. Un esempio di questo tipo di attrezzatura lo vedete nell’immagine qui sotto ed è in vendita al prezzo di 535 euro.
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Per ovviare in parte a queste problematiche è possibile montare a protezione dell’ingresso chiave una “Chiusura Magnetica” di produzione della Disec.

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La chiusura magnetica è composta da uno scudo scorrevole che viene sganciato solo quando vi si appoggia il “portachiavi” che possiede al suo interno dei magneti codificati. Il suo limite consiste nel fissaggio, infatti senza smontare pannello interno e serratura l’installazione avviene con 4 viti che vanno a filettare solo sulla lamiera esterna della porta, in questo caso con una buona leva è possibile far saltare questo tipo di protezione.

Il mio consiglio è uno solo:

Sostituite la serratura doppia mappa con una cilindro europeo

e che sia di buona qualità…

anche qui c’è tanto da dire ma per vostra fortuna lo farò in un altro post.

FONTE: ROTOX REVOLUTION

Il mito e la realtà della chiave che apre quasi tutte le porte

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È “bulgara” forse perché creata dagli 007 di quel Paese. Ed è responsabile del boom di effrazioni in tutta Italia.

Premessa. Questo non è un tractatus sulla «chiave bulgara» – nata, secondo una leggenda, nelle menti perverse degli 007 bulgari ai tempi della Guerra fredda per introdursi in ambasciate o case del «nemico» – e ora l’attrezzo preferito dai ladri che la usano per aprire le serrature delle nostre case, anche porte blindate con pesanti chiavi a doppia mandata, tuttora molto diffuse in Italia e pure a Torino. Vecchie tecnologie di venti, trent’anni fa o più. Sarà solo una piccola guida per tentare almeno di prevenire i diabolici «furti senza scasso», ormai una piaga sociale.

Te ne accorgi solo dopo. Sei un tipo regolare e, quando esci, dai sempre le quattro mandate standard? Bene. Quando torni, inserita nella toppa la chiave d’acciaio lunga e con tutti i suoi «denti» nella parte finale, più corti o no, distanziati un tot l’uno dall’altro, sentirai il suono metallico rassicurante dei cilindri della blindata che si ritirano uno dopo l’altro. Apri e resti sotto choc: la casa è a soqquadro, i ladri hanno lavorato con calma. Ti hanno preso i computer, i gioielli, i contanti («Salvo le poche banconote nascoste in un libro, quelle non le hanno trovate», sospira una delle ultime vittime torinesi); i piccoli elettrodomestici, il phon, il forno a micro-onde, persino un vecchio cellulare dimenticato in un cassetto.

Poi hanno svuotato il frigo per uno spuntino al volo e aperto un paio di bottiglie di buon vino per festeggiare. Con i coltelli, hanno sventrato i divani e tagliato i materassi, semmai tu li avessi usati come nascondiglio per i valori. Si sono presi i vestiti e le borse firmate, quelle vere, di tua moglie e poi via, indisturbati, non prima di chiudere diligentemente a chiave la blindata. Quattro mandate. Appunto.

Non tutte le assicurazioni pagano il danno subito, visto che non ci sono segni di effrazione. La beffa finale. Questa è la sintesi di una delle tante e ultimissime testimonianze delle vittime della «chiave bulgara» che, utilizzata dalle gang specializzate, in genere composte da uomini dell’Est Europa, è la causa di centinaia di colpi, specie nelle metropoli del Nord.

Gli esperti di sicurezza spiegano che l’unica strada è dotarsi di serrature di ultima generazione, dotate di chiavi piatte e tracciate in modo che – ma solo per ora – i ladri non riescano a replicarle senza avere l’originale in mano. Stanno studiando come fare e c’è da scommettere che ci riusciranno molto presto. Ma le vecchie chiavi a doppia mandata proteggono ancora (si fa per dire) almeno il 70% delle case italiane, dove i sistemi di sicurezza attiva, allarmi e videocamere, sono percentualmente pochi o antiquati.

Cos’è la chiave bulgara? C’è gente che ha aperto siti web dedicati per descriverla in ogni minimo dettaglio, in tutte le varianti, creando un dibattito acceso sulle varie tecniche usate dai ladri per realizzarle. Proviamo a semplificare. Una volta individuato il target, la serratura viene esaminata. Bastano pochi minuti e una valigetta-kit con una serie di grimaldelli-chiavistelli di varie misure. All’interno viene inserita la cosiddetta «chiave morbida» in grado di leggere i codici della serratura, da sovrapporre poi a un secondo attrezzo, ruotandola lentamente da destra a sinistra. Il gioco è fatto. Basta tornare alla base e, con un piccolo tornio, si crea la chiave-master, perfetta quasi al millimetro. Dicono che ne esisterebbe anche una versione elettronica per le porte blindate di dimensioni più grandi, con i «pistoncini-spia» azionati da un telecomando. In questo modo la mappatura della blindata da violare sarà identica al tracciato originale.

Questo sistema viene usato per alcuni tipi di cassaforte, anche se in quel caso il lavoro è di gran lunga più complesso. In un elegante alloggio del centro di Torino sono entrati, hanno rubato solo un paio di quadri di pittori noti, dall’alto valore, e se ne sono andati senza provocare danni. Chiudendosi dolcemente la porta alle spalle. Gli allarmi? Inerti. Ma questo è un altro mistero.

FONTE: LA STAMPA

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